Bandiera Gialla
Tre nuove canzoni dei ragazzi del carcere di Bologna, a cura dell'Associazione Mozart14
di Giada Magnani, 15 marzo 2018
"Non pensate che siamo differenti, abbiamo il cuore bianco più dei diamanti. Chiusi dentro questa stanza senza libertà, quando esco di qua, cambio dignità. Con i miei compagni dietro quattro mura. Con le nostre madri che piangono di paura. Ho perso tante cose, ma non sono un perdente. Pensieri chiari senza felicità, affrontiamo la vita senza libertà".
Questi sono alcuni versi di “Diamanti”, uno dei tre brani scritti e musicati dai ragazzi dell'Istituto Penale Minorile di Bologna all’interno del progetto Leporello, nato alla fine del 2015 su iniziativa di Alessandra Abbado, direttrice dell'Associazione Mozart14. Il progetto è nato in seguito alle esperienze già avviate nel carcere della Dozza: il coro Papageno e l’orchestra Mozart, che si sono esibiti più volte all’interno dell'istituto penale bolognese. Il progetto Leporello è un’attività di songwriting e musicoterapia insieme ai ragazzi reclusi dell'Istituto Penale Minorile, che offre ai giovani detenuti, fra i 14 e i 24 anni, un modo per elaborare ed esprimere i loro vissuti e le loro emozioni, attraverso la musica rap.
Questo primo ciclo di attività è durato oltre un anno e ha visto musicoterapisti lavorare insieme a 8 ragazzi del carcere, per la creazione di testi e musica. Da qui, sono nate tre canzoni: "Diamanti", "Andiamo avanti" e "Horea". Tre opere di cui sono stati fatti i videoclip, per dare ancora più spazio alla creatività e all'espressione dei giovani, oltre che maggiore visibilità.
I laboratori si sono svolti in questo modo: prima si è data libertà nell'espressione di sentimenti, vissuti, sensazioni e bisogni attraverso l’improvvisazione. In seguito è stato tutto trasferito in testi e musica, dando importanza alla collaborazione tra i ragazzi e favorendo la reciproca conoscenza e la crescita personale. Hip-hop, rap e trap sono i generi di riferimento, quelli in cui i ragazzi si sono potuti riconoscere meglio, contaminati poi con suoni di culture e tradizioni lontane, come nella canzone Horea. La musica diventa espressione della propria condizione e un modo per riscattarsi, esprimendo i propri sentimenti e immaginando il proprio futuro, diverso, fuori dalle sbarre.
Il desiderio di sentirsi come i coetanei nonostante la reclusione e la distanza dalla famiglia sono i temi di"Diamanti". La consapevolezza del valore della propria esistenza, insieme al disagio e le difficoltà di un presente da scontare sono al centro di "Andiamo Avanti": "Passo dopo passo bisogna andare avanti, a volte manca il fiato, la gambe son pesanti E per restare in piedi mi spacco anche le ossa, se torno indietro è solo perché prendo la rincorsa". E infine si approda al sogno di viaggio immaginario attraverso, un viaggio verso un futuro migliore, la propria città e verso "Horea", in arabo libertà. "Horea, horea, wra le bhar (traduzione: libertà, libertà oltre il mare) Horea, horea, devi aspettar. Vedo una barca in mezzo al mare, soffia il vento per farla viaggiare. Fuori rotta, dove si va, all’orizzonte la libertà".
I tre videoclip e un reportage fotografico del progetto sono stati proiettati mercoledì 14 marzo sulle mura dell'istituto minorile, mentre nei principali locali della via, dalla trattoria Baraldi al Muteneye, passando per il Barazzo, Mozzabella, Al Pradel fino al De' Marchi in piazza San Francesco si sono potute ascoltare le canzoni. Il progetto è stato possibile grazie a registi, fotografi, educatori e musicoterapisti, insieme al sostegno di Fondazione Maccaferri, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Hera e Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.
L’Associazione Mozart14 è stata fondata da Claudio Abbado, che credeva davvero nella musica. Elaborazione, espressione, cambiamento, conoscenza e sogno di un futuro migliore sono infatti solo alcuni dei poteri della musica, che hanno finalmente permesso anche ai ragazzi del carcere di far sentire la propria voce.